“I vostri figli non sono figli vostri, sono figli e figlie della sete che la vita ha di sé stessa.

Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi, e benché vivano con voi non vi appartengono.
Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri:
Essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro, ma non farli simili a voi:
la vita procede e non s'attarda sul passato.

Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi.

L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito, e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.

Fatevi tendere con gioia dall mano dell’Arciere,

poiché come ama il volo della freccia così ama la fermezza dell'arco.”



Kahlil Gibran

sabato 21 maggio 2011

UDINE CONTRO L'OMOFOBIA - 21 maggio 2011







Sto vivendo giorni molto intensi ed emozionanti perché, nonostante sia una mamma vaccinata – i miei figli compiranno tra poco 31 e 26 anni – sono una mamma Agedo nuovissima.
Non sono qui per sbandierare il mio orgoglio di essere madre ma perchè guardandomi indietro vedo momenti in cui so di essermi sentita sola e smarrita e incapace di comprendere a fondo molte situazioni malgrado le vivessi nel mio quotidiano, addirittura con una delle due persone che più di tutti amo al mondo.
Un giorno indimenticabile mio figlio mi ha presa per mano e si è aperto con me regalandomi l’opportunità di conoscerlo davvero. E’ grazie a lui se ho acquistato quel minimo di conoscenza sull’omosessualità. E’ per lui che ho imparato, col tempo,  che la lotta contro l’omofobia non è una scelta ma una necessità. 
La “Paura dell’omosessualità” in senso etimologico, o nell’accezione più comune, “ la discriminazione dell’omosessualità” è una piaga con cui tutti abbiamo avuto o abbiamo a che fare. Eppure la disinformazione è ancora tanta e le invettive prive di fondamento inquinano i diritti di uguaglianza che dovrebbero essere ovvi, violano le persone come tali e attentano alle libertà.
Violenza e soprusi sono ovunque fra le notizie dei quotidiani, rosicchiano spazi nei siti d’informazione, e lasciano trapelare la situazione in cui tutti noi viviamo. Non è solo un problema degli omosessuali l’omofobia, è un problema di tutti!
Uguaglianza e parità dei diritti sono di tutti. Non possiamo dimenticarci che siamo tutti individui in questo mondo e abbiamo tutti gli stessi diritti e quindi dobbiamo tutelarli tutti!
Se guardandomi indietro so di essermi sentita sola ora posso dire di non esserla più. Siamo in tanti, nessuno di noi è più solo. Basta stare uniti. Coraggio! L’unione fa la forza!
Le Associazioni Arcigay, Arcilesbica, l’Associazione Universitaria Iris, che ringrazio per avermi invitato questa sera, e Agedo sono disponibili sempre per un confronto, un consiglio, una parola, una mano tesa.
Concludo velocemente con una mia riflessione, forse un po’ romantica, ma in cui credo.
Che importanza ha il sesso della persona che ami, che ti regala il sorriso, la forza, il coraggio, la pace, la serenità ogni giorno?
Che importanza ha il sesso della persona con cui tu, o lei, o lui vanno a dormire?
La cosa davvero importante è sapere di poter andare a dormire con la coscienza pulita e la consapevolezza del rispetto che ogni giorno nutriamo per gli altri.




E’ stato bello ieri percepire tanta voglia di vivere!
L’ho avvertita prorompente dentro di me e anche tutto intorno. Perché la vita è bella, è fantastica se ce la immaginiamo priva di qualsiasi pregiudizio e discriminazione. Tutti abbiamo voglia di vivere una vita fantastica!

E’ stato emozionante essere travolta dall’abbraccio di Gabriella che con il sorriso più bello e orgoglioso del mondo mi ha detto “Anche mio figlio è omosessuale!”.
Ma l’orgoglio non è perché i nostri figli sono omosessuali, ma perché hanno osato confidarsi con noi che li abbiamo cresciuti insegnando loro che l’amore e il rispetto sono universali, che è giusto amarsi gli uni gli altri, che è giusto non dire o fare agli altri quello che non si vorrebbe fosse detto o fatto a noi, che siamo tutti uguali.
E ieri, in piazza, erano in tanti, ragazzi e genitori orgogliosi semplicemente per il fatto, i primi, di vedere i propri genitori dimostrare  tutti con la loro semplice ma importante presenza che credono davvero nei principi con i quali li hanno educati, i secondi, di vedere che ciò che hanno insegnato e dimostrato è stato compreso e fatto proprio, e per entrambi è stato bello essere insieme e uniti in nome dei diritti di tutti.
C’erano anche ragazzi senza i propri genitori e genitori senza i propri figli, ma eravamo comunque in tanti, perché proprio in tanti siamo a credere negli elementari valori della Civiltà.

Nessun commento:

Posta un commento