La trovo simpatica, senza troppe pretese né totalmente innovativa direi, si più fare di più! Ma detto questo, guardo sempre con grande speranza questi piccoli passi che si distaccano dalla mentalità vigente oggigiorno e si pongono in maniera propositiva.
Verrebbe sciupata la poesia se si trattasse solo di una mossa politica... ma bisogna anche essere un po' positivi e non sempre - e troppo - realisti.
Una piccola riflessione.
E' un peccato vedere e sapere che c'è la necessità di fare una campagna per il turismo gay-friendly affiancata ad altre campagne per il turismo che, a questo punto, chiamerei "universali".
Forse, visto le tensioni e gli schieramenti pro e contro l'omosessualità si sente davvero il bisogno di rassicurare la parte omosessuale, molto spesso lesa, mostrando ad esempio che "in Toscana non c'è posto solo per gli eterosessuali, ma c'è posto anche per gli omosessuali".
Questi luoghi gay-friendly - dice il sito - nascono dall'esigenza di non «essere discriminati per il proprio orientamento sessuale», (cit. Perché il mercato glbt ha bisogno di sapere se esiste o no una qualificata offerta turistica gay-friendly? A qualcuno di voi è mai capitato di essere discriminato per il proprio orientamento sessuale?), ma detta così sembra quasi che si tratti di "riserve" in cui gli omosessuali possono sentirsi liberi di essere ciò che sono.
Personalmente, preferisco lottare perché l'orientamento sessuale non sia d'intralcio né motivo di discriminazione.
Essere ben accolto dev'essere, o dovrebbe essere, prerogativa di ogni luogo, paese, nazione.
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